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L'autore descrive gli avvenimenti concreti e gli stati d'animo di un giovane di 18 anni, nato e cresciuto in un piccolo paese del ferrarese, che all'improvviso, nel corso della seconda guerra mondiale, viene brutalmente deportato all'estero. Nelle prime pagine viene spiegata sinteticamente la situazione storico/politica del momento. Nei capitoli successivi vengono descritti, come fosse un diario, le condizioni disumane ed i modi che venivano adottati nei confronti di questi giovani durante il viaggio dall'Italia al paese in cui dovevano prestare la loro opera. La parte centrale di queste "brevi memorie" è dedicata al periodo trascorso, presso una famiglia polacca con le mansioni di accudire al bestiame. Questo è stato il periodo meno difficile in cui vengono raccontati momenti esilaranti che hanno fatto parte di un periodo in cui era importante sopravvivere sperando che il tutto potesse prima o poi finire. Dalla metà di Gennaio del 1945 inizia il periodo forse più pericoloso, però è il periodo che precede il ritorno a casa. L'incoscienza dei 18 anni, le terribili e disperate esperienze vissute, la speranza di riuscire di tornare agli affetti della famiglia ha dato la forza per superare e vincere i rischi e le paure. Infine il 17 ottobre del 1945 finalmente a casa... che però è rasa al suolo.